“Mi chiamano il Pres, ed è bellissimo”. Carlo Rivetti ospite del BSMT: “A Modena un progetto di lungo periodo. L’acquisto del club? Con Sghedoni ci trovammo subito…”
“Mi chiamano il “Pres” ed è bellissimo”.
Ospite dell’ultima puntata del podcast The BSMT, condotto dallo speaker radiofonico Gianluca Gazzoli, è stato il presidente del Modena F.C. Carlo Rivetti, che si è raccontato a 360°, dando spazio anche alla sua esperienza con i canarini: “Il titolo che nella mia vita mi ha dato maggiore soddisfazione è stato quello di direttore creativo di Stone Island, e adesso sono altrettanto fiero di essere presidente del Modena: mi chiamano il “Pres”, bellissimo”.
Rivetti ha poi raccontato l’incontro con Romano Sghedoni e l’acquisto del Modena: “Il mondo del calcio? Siamo una famiglia in cui tutti sono pazzi per il calcio, ma ognuno di noi tifava una squadra diversa, ci siamo ritrovati uniti solo nel tifo per la Nazionale. La nostra azienda è in provincia di Modena e ci si sono offerte diverse squadre, vista anche la discreta crisi che c’è nel calcio, e ad un certo punto abbiamo incontrato questo signore, Romano Sghedoni, che salvò il Modena dal fallimento. Aveva 84 anni e lui disse che avrebbe tenuto altri quattro anni, poi cerco di vendere a delle persone affidabili; ci siamo trovati subito, l’ho incontrato con i miei nipoti, quindi tutti giovani, e ci siamo guardati negli occhi, era il periodo delle mascherine, e io ci ho rivisto gli occhi dei miei vecchi, persone trasparenti, pulite, oneste. Lui ha detto: “Voi siete quelli giusti”. Non abbiamo mai parlato di soldi, ci ha lasciato una società senza una lira di debito e non ce l’ha fatta pagare una lira. Quando due persone si incontrano e si riconoscono, poi io credo nei valori umani, ed in Emilia ce ne sono tanti”.
Su città e museo del club, il presidente dice: “Modena è la città che dopo il Covid ha avuto il maggior incremento di turisti stranieri, nell’ultima partita sono arrivate delle persone dall’Inghilterra tutti vestiti Stone Island, e quello è il mio sogno, farli arrivare da noi per vivere un’esperienza clamorosa. Abbiamo anche comprato già oltre ottomila memorabilia del Modena, tra cui anche la tessera numero 00001 del maestro Pavarotti, e la tessera di dirigente del Modena di Enzo Ferrari. Ci faremo il museo, anche lì il piano è già stato presentato, speriamo sia pronto presto”.
Parlando delle difficoltà del fare impresa in Italia, Rivetti ha anche raccontato del progetto centro sportivo: “A Modena abbiamo un progetto di lungo periodo, siamo la squadra con il maggior numero di italiani e con più minutaggio, abbiamo cinque Under20 in squadra, la Primavera ha vinto il campionato, le giovanili questa settimana hanno vinto tutte. Ci manca il centro sportivo, per cui abbiamo presentato un progetto lo scorso anno, probabilmente ad agosto la burocrazia dovrebbe sbloccarsi, e poi ci vorranno diciotto mesi per realizzarlo: sono tempi biblici. Ho visto la lista di enti che devono approvare il nostro progetto, è coinvolta addirittura l’Aeronautica Militare, si chiama la Conferenza dei Servizi e tutti gli enti che potrebbero avere interesse nella questione devono riunirsi. In altri Paesi è di sicuro più facile, ma da imprenditore e presidente di una società sportiva in Italia, non bisogna essere pessimisti, ma combattere e vincere”.
(fonte foto: Modena F.C. 2018 – www.modenacalcio.com)
Salvatore Fratello