24 Novembre 2024

Modena, Tesser un anno dopo la separazione: “Un onore vestire il gialloblu. Amarezza per com’è finita, ma città e squadra restano nel cuore”

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Attilio Tesser torna a parlare di Modena a La Tana Gialloblù (foto Modena FC)

“Un po’ di amarezza per come è finita, ma è stato un onore vestire i colori del Modena e riportarlo dove merita di stare”.

Intervistato da Enrico Morselli e Matteo Caruso per La Tana Gialloblù, a un anno esatto di distanza dalla separazione con i canarini, mister Attilio Tesser è tornato a parlare della sua esperienza a Modena: “Io e il mio staff a Modena abbiamo cercato di fare il meglio possibile, indossare la maglia del Modena è stato un onore, ed abbiamo anche avuto la fortuna di centrare un obiettivo importante come riportare il Modena dove deve stare come minimo, cioè in B. Per vincere quel campionato di Lega Pro serviva qualcosa di importante, visto il grande avversario che è stato quella Reggiana, ed è stata una cavalcata cominciata tra mille difficoltà, come quella di creare l’amalgama e lo spogliatoio, poi abbiamo ottenuto un record come quello delle quattordici vittorie di fila, e poi campionato e Supercoppa vinti. Ho avuto anche la fortuna di avere una proprietà che ha saputo gestire i momenti di difficoltà. Per me vedere il connubio tra squadra e tifosi, è stato bello. La chiamata a Modena? Il primo è stato il ds Vaira, con un primo incontro a Milano, e successivamente la famiglia Rivetti”.

Sugli obiettivi stagionali quando era alla guida del Modena, Tesser dice: In Lega Pro l’obiettivo era di salire in due anni, rispetto alla Reggiana avevamo molti giovani ed un gruppo ancora da formare, poi però ci riuscì la promozione al primo colpo. In B, lo scorso anno, invece, visto che più di metà della squadra non aveva mai giocato in categoria, l’obiettivo era quello di prendere le misure al campionato, puntando su una partenza sulle ali dell’entusiasmo, come capita spesso alle neopromosse. Siamo partiti invece abbastanza male, perdendo anche qualche partita che non meritavamo di perdere, ma poi siamo riusciti a chiudere decimi con una buona classifica. Mi aspettavo di rimanere? Le società fanno le proprie scelte legittime, poi chiaramente l’amarezza c’è e i modi potevano essere diversi. Speravo di poter portare avanti un progetto, ma nel calcio è la normalità. La società? A Modena ho conosciuto delle persone importanti, le motivazioni della famiglia Rivetti sono forti, per cui sono sicuro che faranno il possibile per portare il Modena in alto. Questa stagione? Non ho visto una partita del Modena, un po’ perché lavoravo, ma soprattutto perché sono fatto così, sento un po’ città e squadra come mie e quindi sarebbe un po’ una sofferenza seguirlo”.

Il tecnico torna poi su alcuni momenti chiave della stagione in Lega Pro: “L’intuizione di Azzi come terzino? Non prendo meriti dove non li ho, in quel caso è stato Vaira a portarlo in squadra e chiedermi di capire in che ruolo potesse giocare. Si è fatto male in ritiro, per cui c’è stato bisogno di tempo per conoscerlo, senza poter sfruttare le amichevoli: ho provato prima a farlo giocare da interno, poi a Fermo giocò sulla fascia e fece una gran partita. Due, tre mesi fa, dopo una partita importante con il Cagliari mi ha scritto: “Visto mister? Ho salvato due gol con le diagonali per cui mi hai rotto tante volte, sono state utili”. L’infortunio di Marotta? Alessandro è stato importante in quel campionato, ha fatto anche due gol importantissimi facendoci vincere con la Lucchese, ma la chiave fu quella di non buttarci mai giù e di avere quella convinzione e la consapevolezza di essere squadra”.

In chiusura, Tesser parla di due calciatori che ad oggi vestono ancora la maglia del Modena: “Duca? Calciatore dalle qualità indubbie, con me lo scorso anno ha giocato anche una quindicina di partite, di cui molte da titolare. Cresciuto tanto negli anni scorsi, può ancora migliorare, soprattutto sull’aspetto dell’attenzione ad alcuni dettagli, come fare entrambe le fasi di gioco. Tremolada? L’ho avuto a Pordenone e l’ho voluto io qui, fortemente. Dopo la prima di campionato con il Grosseto avevamo capito che qualcosa mancava ed è stato fatto lo sforzo di prenderlo. Con me ha giocato sempre, ma mi è dispiaciuto leggere alcune sue dichiarazioni durante questa stagione: è un giocatore di alta qualità a cui manca un po’ di costanza, non dico altro”.

(fonte foto: Modena F.C. 2018 – www.modenacalcio.com)

Salvatore Fratello

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